Care formichine,
come state? Su questo blog è tutto in fiore, per cui non potrebbe andar meglio!
Iniziamo il nostro tour con la Ginestra, un fiore da un profumo delizioso che mi ha sempre affascinato: esso in realtà appare "chiuso", e solo facendo pressione sulla parte anteriore è possibile vedere i pistilli, annunciati da una piccola nube di polline! Questa peculiarità è una difesa utilissima, perché permette che solo gli insetti più pesanti come api e bombi, che effettivamente hanno possibilità di disperdere nell'ambiente il polline, riescano ad aprirli.
Com'è facilmente intuibile, il nome della Campanula selvatica ha a che fare con la forma a campana del fiore, e il termine corrisponde a "piccola campana" nella lingua latina. Difficile crederlo, visto quant'è carino, ma in alcune zone esso è stato associato a presagi di morte e, tanto per cambiare, alla presenza del maligno¹.
Allora, vien detto e scritto un po' dappertutto che i fiori di Robinia siano parecchio gustosi da mangiare, opportunamente impanati e fritti. Dopo anni di curiosità crescente, ho provveduto a cucinarli, ma in tutta franchezza ne sono rimasta veramente delusa: non cattivi, ma neppure così buoni, sicuramente non sfiziosi. Meglio una frittura di pesce insomma².
Questo qui sopra non è solo un fiore, ma anche una fulgida speranza: dopo eoni, sono riuscita a far attecchire un piccolo rametto di Rosa canina per poter raccogliere le sue fantastiche bacche. Incrociate le dita per me!
La nostra benamata Wikipedia ci informa che le foglie dell'Ambretta alpina possano essere utilizzate in cucina, per insaporire contorni, zuppe e frittate. E questo simpatico ospite fluorescente, secondo voi cosa vorrebbe cucinare?³
FONTI